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Stefano Medas
scun tipo di nave. Evidentemente, in ogni Establishment rientrava anche la tabella relativa alle
ancore, di cui erano indicate con precisione la quantità per tipo di nave, quindi le dimensioni
e i pesi (Williamson Jobling 1993: 81-115; Curryer 1999: 52-57).
Nella prima metà del XIX secolo, si svilupparono nuovi modelli direttamente derivati dall’an-
cora Ammiragliato tradizionale, apportando più o meno importanti modifiche nel tentativo
di incrementarne l’efficienza operativa e la praticità di gestione a bordo delle navi. La sfida in
cui si cimentarono i costruttori consistette principalmente nel ridurre il peso e le dimensioni
dell’ancora, in modo da agevolarne l’impiego e il ricovero a bordo delle navi, garantendo nel
contempo le sue qualità di presa e di tenuta sul fondo marino. Tra i caratteri più significativi
e macroscopici di questa rapida evoluzione segnaliamo la progressiva sostituzione del cep-
po di legno col ceppo di ferro (avvenuta in particolare tra la fine degli anni ’30 e gli anni ’40
del secolo), insieme all’affermarsi delle marre di forma arcuata, che soppianteranno le pre-
cedenti forme a V ottenute dall’unione di due marre
rettilinee. Le ancore di vecchio tipo continuarono
però ad essere impiegate a lungo, soprattutto nella
marina mercantile e tra i pescatori.
Una tappa fondamentale in questo periodo di grande
fermento progettuale e costruttivo, in cui si sussegui-
rono esperimenti e nuovi brevetti, è rappresentata
dall’Anchor Trial che si tenne nel 1852 presso l’arse-
nale di Sheerness, a una cinquantina di chilometri da
Londra (ILN 1852; NMNC 1852: 399, 451, 612-615; Cot-
sell 1856: 56-77; Curryer 1999: 78-83), trovando am-
pia eco internazionale fino all’altro capo del mondo
(per esempio in Nuova Zelanda, DSC 1852). Un’appo-
sita commissione tecnica, composta da sei armatori e
da sei membri della Royal Navy (due capitani di unità
navali, l’attendente capo dell’arsenale di Sheerness e
il capitano della nave ammiraglia della flotta, a cui poi
si aggiunsero il soprintendente del cantiere navale di
Sheerness e l’assistente capo attendente dell’arsenale Fig. 10. Le ancore sottoposte alle prove tecniche
di Portsmouth), fu incaricata di seguire le prove di ef-
ficienza di diversi tipi di ancore, che vennero valutate presso l’arsenale di Sheerness nel 1852. Immagini
comparse nel The Illustrated London News del
sulla base dell’ancora Ammiragliato classica o com- 17 luglio 1852, a corredo dell’articolo intitolato
mon anchor, a cui venne attribuito il valore di riferi- The Trial of Anchors of All Nations at the Royal
mento 1 (the standard or unit) (FIG. 10). Ad eccezione Dockyard, Sheerness 1852 (da Curryer 1999).
di una, tutte le ancore partecipanti al Trial furono valutate con punteggio più o meno supe-
riore a 1, fino al massimo di
1, 28 attribuito alla Trotman,
che risultò vincitrice (FIG.
11). I risultati a cui giunse la
commissione di Sheerness,
tuttavia, non incontrarono
un apprezzamento genera-
Fig. 11. Tabella di valutazione finale delle ancore testate nel 1852 (da Cotsell 1856). lizzato e, in definitiva, non
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