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Stefano Medas
ferro di sezione circolare, dotata di un fermo a metà della sua Fig. 7. Nomenclatura della
lunghezza, ottenuto da un ingrossamento della sezione o da moderna ancora Ammiragliato con
un anello di ferro saldato, che serve per fermare lo scorri- ceppo mobile (da Medas 2008).
mento del ceppo all’interno dell’occhio ricavato nel quadrato 1. fuso o fusto; 2. marra; 3, ceppo
del fuso (Cotsell 1856: 114-121, per i diversi tipi di ceppo) (suddiviso in due bracci); 4. cicala
(FIG. 8). Sul lato opposto del quadrato, il ceppo viene fermato (l’anello a cui veniva legata la
da un perno di ritenuta, sempre di ferro e rimovibile, normal- gomena o fissata la catena, qui
mente assicurato al fuso per mezzo di una catenella (per non costituito da maniglione); 5.
perderlo quando viene sfilato durante la manovra di disarmo bottone; 6. quadrato; 7. occhio
del ceppo). Una delle estremità del ceppo termina con la cro- della cicala (foro circolare in cui
ce, cioè si presenta piegata a gomito (a 90°), mentre l’altra è passa la cicala, in questo caso il
rettilinea. Entrambe le estremità terminano con un bottone, perno del maniglione); 8. occhio
cioè con un rigonfiamento semisferico che impedisce al cep- del ceppo (foro circolare in cui
po di sfilarsi dall’occhio. La caratteristica peculiare di que- passa il ceppo); 9. croce; 10.
sto tipo di ceppo consiste nel fatto di poter essere disarma- diamante; 11. palma o patta; 12.
to senza mai essere scollegato dall’ancora: può essere infatti unghia; 13. orecchia; 14. ritenuta
sfilato fino all’altezza della croce, quindi ruotato e sistemato del fuso per fissare l’ancora al
in posizione parallela a quella del fuso, adiacente ad esso, eli- mascone o a bordo.
minando così l’intralcio del ceppo stesso nel momento in cui
l’ancora viene ricoverata a bordo (FIG. 9).
Con lo sviluppo dei manuali di co-
struzione navale e di navigazione,
soprattutto a partire dal XVII secolo
si sentì la necessità di fornire dei
parametri generali sul peso e sul-
le dimensioni della ancore, tali da
consentire di ottimizzarne il rendi-
mento in rapporto ai diversi tipi di
vascelli su cui venivano impiegate.
In tale contesto, nel 1717 fu pubbli-
cato a Londra uno dei primi tenta-
tivi di inquadramento sistematico,
condotto in base alla tipologia e
Fig. 9. Ancora Ammiragliato alle dimensioni che l’ancora doveva
con ceppo disarmato (fotografia avere per navi di diversa grandezza
dell’Autore).
(prendendo a riferimento sei di-
versi tonnellaggi) e dichiarando che, secondo le normative della
Royal Navy, l’ancora maggiore presente a bordo di una deter-
minata nave doveva avere un fuso di lunghezza pari a due quinti
del baglio massimo della nave stessa, cioè a due quinti della sua
larghezza massima (Sutherland 1717: 22-24).
Nel corso del XVIII secolo l’Admiralty britannico procedette in
più occasioni a produrre dei regolamenti, chiamati Establish- Fig. 8. Tipologia dei ceppi dei età
ments, in cui venivano standardizzate le caratteristiche tecni- moderna, in legno e in ferro (da
che delle attrezzature e degli equipaggiamenti destinati a cia- Cotsell 1856).
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