Page 25 - Stefano_Medas_Maria_Luisa_Stoppioni_a_cu
P. 25
Stefano Medas
La famiglia delle ancore Ammiragliato (ancora comune)
La definizione italiana di “ancora Ammiragliato” ha un valore generico e raggruppa al suo
interno un gran numero di tipi e varianti che contemplano differenze anche notevoli, tanto
per cronologia quanto per caratteristiche tecniche. Il lessico tecnico e storico-archeologico
di lingua inglese risulta invece più preciso: con la denominazione Admiralty anchor, infatti,
indica propriamente il tipo sviluppatosi a metà del XIX secolo, mentre per gli esemplari più
antichi vengono utilizzate definizioni come Old Plan Long-shanked anchor (“ancora a lungo
fuso di vecchio progetto”), Old Admiralty Pattern anchor (“ancora Ammiragliato di vecchio
tipo”) o Old Admiralty Long-shank anchor (“ancora Ammiragliato di vecchio tipo con lungo
fuso”). Resta il fatto che in questa grande fa-
miglia si identifica il modello, potremmo dire
il concetto stesso di ancora, al punto che, nella
sua accezione generica e a livello di lingua co-
mune, l’Ammiragliato viene chiamata anche,
e semplicemente, common anchor o fisherman
anchor, corrispondente dunque alla denomi-
nazione “ancora comune” del lessico marina-
resco italiano (Arminjon 1876: 597-598; Impe-
rato 1894: 38-39) (FIG. 1), mentre è ben noto
che altri tipi di ancore entrati in uso tra il XIX
e il XX secolo hanno assunto il nome dei co-
struttori che le hanno brevettate.
In effetti, l’ancora Ammiragliato propriamente Fig. 1. L’ancora Ammiragliato, chiamata anche common
anchor, “ancora comune” (da Blachford 1923).
detta, come noi la conosciamo ai nostri giorni,
è frutto di una serie di perfezionamenti introdotti negli anni intorno alla metà del XIX se-
colo, primo tra tutti quello di dotarla di un ceppo mobile (infra). Nei suoi tratti essenziali e
caratterizzanti, questo tipo di ancora rappresenta il frutto di un’evoluzione lunghissima, di
un progressivo e costante miglioramento che ha condotto alla realizzazione di un attrezzo
perfetto, come ben ricorda, tra gli altri, Joseph Conrad nel suo racconto Emblems of Hope
(Emblemi di speranza), da cui abbiamo tratto i brani riportati all’inizio del nostro contributo.
Pubblicato per la prima volta nel 1905, confluì poi, nell’anno successivo, all’interno della rac-
colta The Mirror of the Sea (Lo Specchio del mare), una delle opere in cui emergono con vigore
le competenze nautiche dello scrittore che, prima da marinaio e poi da ufficiale di marina
mercantile, fu malinconico testimone del passaggio dalla vela al vapore (Foulke 1963; Co-
sta, Polezzo, Rizzardini 2014).
Non possiamo che essere d’accordo con Conrad. Del resto, tutti gli attrezzi che raggiungono
un livello di perfezione hanno origini lontane, per lo meno in rapporto al concetto di base
che ne ha determinato la forma e l’aspetto finali. Nulla è lasciato al caso, soprattutto tra le
genti di mare: il confronto con gli elementi naturali non lo permetterebbe, non lascerebbe
scampo. Ogni attrezzo, così come ogni procedura e perfino ogni gesto, deve coniugare la
massima efficienza funzionale con la migliore economia di gestione possibile; il che va in-
teso non tanto nel senso corrente, ma piuttosto come economia di lavoro e di tempo, come
semplificazione delle manovre e, in definitiva, come fattore di sicurezza. In questo senso
l’ancora Ammiragliato rappresenta, nella sua ultima versione di metà Ottocento, un punto
23