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Ana Cecilia Hillar, Cristina Leoni
Intervento di restauro conservativo
sulle due ancore custodite nel Museo
della Regina di Cattolica
Ana Cecilia Hillar, Cristina Leoni
La avventurosa vicenda accaduta alle due ancore dal ritrovamento in mare al loro
approdo al Museo della Regina a Cattolica, dove oggi sono esposte, viene rispecchiata
nelle condizioni conservative delle superfici. E’ stata fondamentale la determinazione
avuta dal Museo della Regina, che ha coordinato i lavori, dal Rotary Club Rimini Riviera e dal
Rotary Club Riccione Cattolica, che li hanno finanziati, e dalla Soprintendenza Archeologia
dell’Emilia Romagna, che li ha sovrintesi, nel procedere al restauro delle due ancore e in
questo modo arrestare un processo inesorabile di deterioramento che caratterizza il
materiale con le quali sono state costruite: il ferro.
Le problematiche principali legate a questa tipologia di oggetti scaturiscono dalle
caratteristiche di elevata instabilità del ferro, soprattutto se esposto all’aperto. Le ancore
durante la loro vita utile, e successivamente durante la giacitura in mare, hanno convissuto
a lungo in un ambiente aggressivo con alta concentrazione
di cloruri. Dopo il rinvenimento, le condizioni di instabilità
dovute alla permanenza all’aperto in contatto con l’ossigeno
e in condizioni di temperatura e umidità sempre in
cambiamento, hanno accelerato i processi di corrosione.
Stato di conservazione Fig. 1. L’ancora Ammiragliato posta nel
Lo stato di conservazione delle due ancore era sensibilmente giardino del Museo della Regina prima
differente. Considerando che le vicende di giacitura e dell’intervento conservativo
successivo ritrovamento erano comuni ad entrambe, le (fotografie delle Autrici).
difformità possono essere collegate alla tipologia, alla
cronologia e soprattutto alla diverse tecniche costruttive
adottate nella realizzazione delle stesse.
Il ferro archeologico, nelle condizioni sopra descritte,
subisce una ossidazione a struttura stratificata, nella quale
si vanno a formare accumuli di prodotti di corrosione
che danno origine a zone decoese e instabili; queste, a
loro volta, provocano fessurazioni e distacco di scaglie
in superficie (MARABELLI M. 1995: 47-48). Riconducendo
a questi fenomeni, molto frequenti negli oggetti in ferro
di provenienza archeologica, si individuano le cause per
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