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Ana Cecilia Hillar, Cristina Leoni
decoese e procurare un importante beneficio alle ancore,
creando una barriera protettiva delle loro parti esterne nei
confronti dell’umidità ambiente.
Per ridare coesione strutturale nelle zone fessurate o dove
erano conservate porzioni di superficie originale, sono
stati operati consolidamenti fissativi, mediante infiltrazioni
localizzate di resinaAraldite AV 106 / HV 953, opportunamente
pigmentata con terre naturali.
Il trattamento conclusivo con cera microcristallina, è stato
compiuto allo scopo di ottenere un maggiore isolamento
dagli agenti esterni principali come umidità e inquinamento.
Il prodotto, applicato a pennello in doppio strato, è stato
successivamente spazzolato in modo da ottenere un film
protettivo e impermeabile su tutte le superfici.
I prodotti di corrosione del ferro non sono mai facilmente
neutralizzabili, soprattutto quando si tratta di reperti di
grandi dimensioni che rendono difficili, molto onerosi o
impossibili alcuni passaggi come le immersioni in acqua
demineralizzata con lavaggio a ricambio continuo per Fig. 15. L’ancora Trotman dopo
il trattamento di inibizione della
l’estrazione dei sali solubili o i trattamenti sottovuoto che corrosione e il consolidamento.
consentirebbero di ottenere risultati più stabili e garantiti.
La presenza di sali dannosi nei prodotti di ossidazione rende i reperti in ferro elettroliticamente
instabili; e questo fenomeno li rende vulnerabili anche dopo l’intervento di restauro. A questo
proposito si rende imprescindibile la conservazione in un ambiente idoneo a bassa umidità
relativa (inferiore al 40%). La temperatura dell’ambiente espositivo delle ancore dovrà essere
mantenuta costante limitando al massimo le escursioni termiche per evitare fenomeni di
condensa sulle superfici. Sarà inoltre fondamentale il monitoraggio periodico dello stato di
conservazione.
Bibliografia
Marabelli M., 1995, Conservazione e restauro dei metalli d’Arte Vol. 2, Roma.
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