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Alain Rosa
Marina Reale Inglese 2 (Fig 4.).
Il fuso, nonostante la lunga permanenza in
mere, si presenta lungo e ben modellato,
a sezione semicircolare, leggermente
piegato al centro, con un diametro
che varia da cm 7 a cm 10 nella parte in
prossimità del diamante. Nella parte
sommitale del fuso è presente il quadrato
(fig.5), in cui veniva fissato il ceppo in legno
andato perduto, di sezione rettangolare
Fig. 4. Ritratto del tenente di terminante a cuspide diamantata ben
vascello John Ball (1757-1809).
rifinita, di cm 13,5 x 7, in cui si apre Fig. 5. Particolare del
l’occhiello della cicala del diametro di cm quadrato dell’ancora
Ammiragliato (foto A. Rosa).
45, con sezione circolare di cm 5 (fig 6). Questa, come tante altre,
era abitualmente ricoperta con del cordame sottile, per rallentarne il deterioramento per
sfregamento, quindi l’usura, tramite una guaina detta acappiatura 3.
La curvatura delle marre è contenuta nell’ampiezza, le alette o patte sono larghe e alla
sommità è conservata l’unghia o becco (fig 7).
Le caratteristiche costruttive, soprattutto nella forma a V delle marre, portano a supporre che
l’ancora appartenesse ad una nave battente bandiera inglese (XVIII- XIX sec); tenendo conto,
però, del fatto che questo “attrezzo di bordo” era spesso riutilizzato, la sua appartenenza
rimane solo un’ipotesi personale.
L’ancora è inventariata con il N° Inv. 234880.
Fig. 6. Particolare dell’anello della cicala dell’ancora Fig. 7. Particolare dell’aletta o patta dell’ancora
Ammiragliato (foto A. Rosa). Ammiragliato (foto A. Rosa).
2 A. John Ball, entrato giovane nella Royal Navy, il 7 agosto 1778 fu promosso tenente, il 14 aprile 1782 fu
promosso comandante ed il 20 marzo 1783 divenne capitano. Nel 1790 rientrò nei ranghi della marina, ricevendo
un comando, e da allora rimase sempre in servizio. Nel 1798, al comando della nave Alexander, fu inviato nel
Mediterraneo agli ordini dell’ammiraglio Nelson. Partecipò quindi alla battaglia del Nilo.
3 Acappiatura o incappiatura, copertura dell’anello o cicala con una piccola corda a fine d’impedir il
contatto immediato della gomena con il ferro. In quanto al cordame, il solo materiale che abbia fatto concorrenza alla
canapa è stato lo sparto, molto ricercato perché praticamente imputrescibile. Questa pianta, prodotto di raccolta, si
rinveniva abbondantemente nella piana vicino a Cartagine e perciò veniva chiamata Cartago Spartaria (Strabone III,
160; Plinio il vecchio, Naturalis H istoria, XIX, 26-30; Nuovo Dizionario Universale o di Arti e Mestieri, Antonelli ed.,
Tomo I, Venezia , MDCCC.XXX).
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